PayPerPost, Ted Murphy risponde alle critiche

PayPerPost e la sua controversa formula di business monopolizzano in questi giorni l’attenzione in America e (persino) in Italia di blogosfera e parte dei main stream media. Inevitabile dunque per Blogs4biz bussare alla porta di Ted Murphy, che di PayperPost è l’ideatore, per chiedere conto direttamente a lui del vespaio che ha sollevato.

post a pagamento
PayPerPost parla Ted Murphy (BlogNews24.it)

I critici obiettano che il sistema PayPerPost rappresenta una seria minaccia per la blogosfera: lo è perché l’azienda di Murphy invita i blogger a recensire prodotti pagando però solo i post positivi, ma anche e soprattutto perché non impone ai “collaboratori” di segnalare quando un post è in realtà un “redazionale”.

Prontamente interpellato, Ted Murphy espone la propria verità e chiude il discorso non senza lanciare una provocazione. Leggere per credere:

Blogs4biz: Mr Murphy, perché la vostra compagnia non sente l’esigenza di imporre onestà e trasparenza ai propri partners, in questo caso i blogger?

Ted Murphy: Se consulta il nostro sito web trova questo passaggio:

“Spetta a voi (bloggers n.d.r.) scegliere le opportunità che più vi si addicono. Se qualcosa non vi sembra corretto, se non possedete il prodotto in questione o se non potete gestire la cosa con onestà, vi chiediamo fin d’ora di lasciar perdere”.

Recensioni oneste di prodotti e servizi

Si sta parlando molto di “disclosure” ma la mia opinione è che non ci sia niente da “rivelare”. Noi chiediamo ai blogger recensioni oneste di prodotti e servizi. Non imponiamo loro né cosa dire né come dirlo. Ci limitiamo a fornire il “topic”. Poi sono i blogger che decidono liberamente di scrivere riguardo argomenti con i quali sono in sintonia e, semplicemente, può accadere che vengano pagati per le loro opinioni.

PayPerPost esempi
Tutte le novità su PayPerPost (BlogNews24.it)

Se avessimo chiesto loro: “dite che amate questo prodotto e che lo usate continuamente. Dite loro che è il miglior prodotto sul mercato” e ciò non fosse vero, allora sì che vedrei la necessità di un “disclosure”. Ma ciò che chiediamo è: “ prova questo prodotto e dicci cosa ne pensi” o “hai mai avuto a che fare con questo o quello?”. Vogliamo opinioni oneste e “unfiltered”.

Blogs4biz: Non crede che, alla lunga, il vostro sistema possa effettivamente minare alla base la credibilità della blogosfera e, in ultima analisi, anche lo stesso business di PayPerPost?

Ted Murphy: La credibilità della blogosfera dipende dalla credibilità della blogosfera. Se la blogosfera è pura come in molti sostengono sia, allora PayPerPost potrà solo aiutarla e non danneggiarla. Aiuteremo blogger a sostenere le spese per l’hosting, la connessione a internet o nuovi computer. Daremo loro la possibilità di dedicare maggior tempo al blogging, daremo loro temi di cui scrivere integrando al contempo i loro guadagni. Invece di recensire un film gratis, potranno farlo guadagnandoci qualche dollaro. Non vedo come ciò possa nuocere a qualcuno.

Il nostro progetto ha dato alla testa alla blogosfera perché abbiamo trovato un modo per far guadagnare persone che devono solo continuare a fare quello che già stanno facendo. Se poteste essere pagati per parlare con vostra madre, non lo fareste?

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